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Winter of Discontent: il film egiziano in concorso al Festival di Venezia

di Hana Afifi (Ahram 14/08/2012). Traduzione di Claudia Avolio.

 

Winter of Discontent (L’Inverno dello Scontento) – recente lavoro del regista egiziano Ibrahim El-Batout – concorrerà al Festival di Venezia in programma dal 29 agosto al 18 settembre. Il film ritrae l’intersecarsi di tre vite nel corso della rivoluzione egiziana del 2011. A differenza dei suoi primi film, come Ithaki o Ain Shams, L’inverno dello Scontento non contiene estratti di documentario: a volte il regista ci catapulta però nel bel mezzo di piazza Tahrir, tra gli eventi reali della rivoluzione. Lo spirito di quest’ultima, ed in particolare i suoi aspetti più umani, sono stati proprio la chiave di volta ispiratrice per El-Batout, che ha iniziato le riprese il 10 febbraio 2011 – solo un giorno prima della caduta di Hosni Mubarak dopo 30 anni al potere.

 

Nel corso della conferenza stampa al Teatro El-Falaki (Università Americana del Cairo), il regista ha affermato: “Chiunque viva in questo Paese deve fare del suo meglio per trarre il maggior beneficio da tale periodo della nostra Storia”. Questa, infatti, è la motivazione principale che ha dato vita al suo film. I protagonisti sono Amr (Amr Waked), attivista politico; poi c’è Farah (Farah Youssef), giornalista; ed infine Adel (Salah Al-Hanafy), funzionario di sicurezza. L’aspetto più umano della pellicola emerge dai rapporti che intercorrono tra i personaggi principali, dal 2009 al 2011. Amr, 35 anni, è vittima di torture nelle mani dell’apparato statale di sicurezza. Lavora come software developer e lascia di rado la sua casa. Segue tutte le ultime notizie e percepisce l’arrivo del grande cambiamento politico.

 

Farah, anche lei sulla trentina, le notizie le dà per lavoro, alla tv egiziana. I testi che le vengono dati da leggere nel corso della rivoluzione minimizzano la grandezza degli eventi, e presto la giovane donna inizia a sentirsi in colpa per questo. Adel è un quarantenne che sembra angustiato dalla serie di arresti avvenuti dopo il 25 gennaio 2011, quando la rivolta è cominciata. Interroga molti manifestanti e scopriamo che è legato alle torture avvenute a scapito di Amr qualche anno prima. Amr e Farah stavano insieme, ma la loro relazione finì di colpo quando Amr fu rilasciato dalla prigione. Il film segue l’evolversi di queste tre vite strettamente connesse alla rivoluzione egiziana.

 

Nei suoi commenti al film, El-Batout scrive: “Dobbiamo tenere a mente che L’Inverno dello Scontento non si focalizza sulla rivoluzione. Piuttosto è un film incentrato su tre persone che hanno vissuto gli storici ed indimenticabili 18 giorni della rivoluzione”. Inoltre El-Batout spiega che gli eventi politici sono centrali per i personaggi del film, i quali sono “guidati dalla situazione politica”. Tuttavia, tale scenario è presentato dalla prospettiva stessa dei protagonisti, abbracciando anche il 2009 come momento politico prominente. L’idea della storia ha preso forma tra gli sconvolgimenti in atto a partire dal 25 gennaio 2011, periodo durante il quale il gruppo resta ben coeso.

 

El-Batout aggiunge che è stato necessario trovare un equilibrio tra gli eventi ed il film: “Si cerca sempre rifugio nella mente di qualcuno”. Viste le circostanze politiche del caso, il film non si limita al tema della rivoluzione, ma vi aggiunge altre angolazioni: alla fine “dà speranza allo spettatore”, come dice Amr Waked. Il regista del film cerca sempre di mettere in luce i riflessi delle esperienze personali nei suoi lavori. Lo fa per essere meglio compreso agli occhi di chi poi li guarderà. Questo è particolarmente vero per L’inverno dello Scontento.

 

L’inverno dello Scontento è il primo film prodotto da Amr Waked, insieme alla compagnia di Salah El-Hanafy, ZAD Communications & Productions, LLC, in collaborazione con AROMA e una casa di produzione indipendente, Ein Shams Films. Il budget per realizzarlo è stato piuttosto alto, 5 milioni di lire egiziane (più di 650 mila euro) e verrà diffuso nelle sale cinematografiche a partire dal gennaio 2013. Tra i film di El-Batout ricordiamo Ithaki (2005), Ain Shams (2009) e Hawi (2010): hanno tutti preso parte a festival internazionali ed i primi due sono stati pluripremiati.